COMAS

COnservazione programmata, in situ, dei Manufatti Archeologici Sommersi

I più recenti orientamenti del mondo scientifico e degli Organismi di tutela internazionali in materia di Beni Culturali concordano nel voler valorizzare, proteggere e conservare in situ, ove possibile, il Patrimonio archeologico e storico subacqueo.

Questo nuovo orientamento per essere realizzato incontra una grossa difficoltà di applicazione operativa connessa alla mancanza di conoscenze e soprattutto di tecniche e materiali idonei alla conservazione subacquea.

Nei decenni passati si è dedicata poca attenzione agli studi sulla conservazione in mare in quanto si è sempre preferito recuperare il bene artistico e conservarlo in ambiente aereo.

Il progetto si è occupato  dell’individuazione di nuovi materiali, tecniche e metodologie finalizzate alla conservazione e al restauro dei siti marini nel loro ambiente naturale, secondo criteri normalmente applicati al Patrimonio monumentale esistente sulla terra ferma.

L’obiettivo finale è stato quello di confermare, anche nella conservazione in mare, la posizione di preminenza mondiale che attualmente è riconosciuta all’Italia nel settore della conservazione e restauro dei Beni Culturali.
In particolare si è posto l’attenzione sui processi di degrado e sui metodi di pulitura, di conservazione e di restauro di manufatti archeologici lapidei naturali ed artificiali degradati o a rischio a causa di immersione prolungata in ambiente marino.

Attività

Risultati ottenuti

  • Realizzazione di nuovi prodotti per la protezione e il consolidamento dei manufatti subacquei: 

L’attività di ricerca si è concentrata sulla messa a punto di nuovi formulati, basati sull’utilizzo di nano materiali, per la conservazione di materiali lapidei naturali ed artificiali situati in ambiente marino. Sulla base delle conoscenze acquisite, con riferimento all’ambiente subaereo, sono stati individuati nuovi prodotti in grado di offrire una efficacia protettiva in ambiente marino. In tale ambito sono stati  studiati nuovi tipi di malte, di consolidanti e protettivi, considerando soprattutto gli effetti degradanti legati alle azioni della componente biologica. In tale ambito è stata verificata l’efficacia di varie tipologie di coperture di geotessuto da applicare su alcuni manufatti, con specifiche e differenti modalità. Parallelamente sono state individuate nuove tecniche di pulitura, non invasive.

  • Sperimentazione su provini immersi: 

Dopo la messa a punto dei prodotti innovativi, è stata sviluppata una intensa attività sperimentale costituita dalla realizzazione di due serie di provini composti con differenti litotipi (rocce, malte, laterizi): la prima serie è costituita da provini che saranno mantenuti tal quali mentre la seconda serie è costituita da provini trattati con protettivi e consolidanti. L’obiettivo è stato quello di testare in via sperimentale, qualità e consistenza delle patologie osservando gli effetti delle azioni degradanti sui materiali trattati. Ai fini della sperimentazione, i provini sono stati immersi e posizionati a profondità differenti e  prelevati ad intervalli prestabiliti.

  • Creazioni di strumenti meccanici innovativi per operare in ambienti marini:

Per l’applicazione dei nuovi materiali e per lo sviluppo delle nuove metodiche di protezione è stata implementata una serie di apparecchiature (ROV) idonee per operare in situazioni non gestibili direttamente da personale specializzato. Tali situazioni sono riconducibili alla presenza di manufatti artistici da conservare in situazioni di rischio, in zone non accessibili agli operatori (spazi non operativi, media ed alta profondità, ecc.). Nella seconda fase del progetto, svolta in un’area marina protetta, sono stati sperimentati in situ i nuovi prodotti, le nuove metodiche e strumentazioni messe a punto. Gli interventi sono stati realizzati con l’utilizzo sia di selezionati ed esperti operatori di restauro sia utilizzando i nuovi strumenti di intervento tecnologicamente avanzati appositamente implementati.

Partner

AGEOTEC s.r.l.

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